Sostegno allo studio individuale o in piccoli gruppi, con percorsi su misura per bambini e ragazzi con difficoltà scolastiche. Un doposcuola diverso, basato sul metodo, sulla motivazione e sullo sviluppo delle abilità trasversali.
In base alle difficoltà riscontrate nello studio, alla presenza di scarsi risultati scolastici ed alle frustrazioni conseguenti, gli specialisti del Centro Studio Rinascere (Psicologi, Insegnanti e/o Tecnici dell’Apprendimento) si propongono di supportare nello studio quotidiano gli alunni e gli studenti in bisogno educativo speciale in un doposcuola, di gruppo o singolo, che viene garantito per tutto l’anno scolastico.
Il Centro Studi Rinascere mette a disposizione degli studenti, con DSA e BES, un’equipe di psicoterapeuti, psicologi, educatori e tutor specializzati nell’uso di metodologie didattiche funzionali nei casi di disturbi dell’apprendimento, capaci di valorizzare i punti di forza di ogni bambino e di motivarlo a mettere in atto strategie personali di studio.
Il nostro centro studi è convenzionato con la cooperativa ANASTASIS di Bologna per la fornitura di software compensativi specifici. Si dispone pertanto di postazioni pc con cui bambini e ragazzi, affiancati da personale esperto, potranno apprendere l’uso di specifici strumenti utili ad acquisire una maggiore autonomia nello studio.
Il doposcuola prevede sia un rapporto 1:1 che 3:1 con lo psicologo/tutor a seconda della necessità.
Ogni partecipante al Doposcuola ha a disposizione un computer e/o tablet dotati di software compensativi (ideati e distribuiti da Anastasis), cuffie, scanner, stampante e quanto altro sia necessario per lo svolgimento delle attività di studio.
"Ogni persona è unica. Ogni percorso è personalizzato. Ogni difficoltà può diventare risorsa.
Il Laboratorio di Apprendimento è un luogo nel quale gli studenti mettono in pratica quanto hanno appreso a livello teorico. Il laboratorio è una metodologia didattica innovativa, che coinvolge tutte le discipline, in quanto facilita la personalizzazione del processo di insegnamento/apprendimento che consente agli studenti di acquisire il “sapere” attraverso il “fare”.
Il laboratorio di potenziamento cognitivo mira a stimolare ed esercitare tutte quelle funzioni cognitive di base indispensabili al bambino per conoscere, esplorare e interpretare il mondo.
Stiamo parlando di memoria, attenzione, linguaggio ma anche ragionamento logico, pensiero critico e creatività.
Abilità, queste, che serviranno al bambino soprattutto in ambito scolastico ma non solo, che lo guideranno nelle sue esperienze di vita, nell’instaurare legami amicali e in molte altre importanti tappe dello sviluppo.
Obiettivi:
Il nostro laboratorio è pensato per offrire anche ai bambini con difficoltà del linguaggio (DSL e DAL) un’opportunità nuova per sperimentare ed incrementare le competenze linguistiche in un contesto ludico.
Il ritardo del linguaggio è il ritardo nell’acquisizione della comunicazione verbale; esso può interessare diverse aree del linguaggio, oppure un solo aspetto di quest’ultimo: fonologia, lessico e/o morfosintassi. Tutte le altre competenze comunicative (mimica e gestualità) e le abilità non comunicative (cognitive, percettive e motorie) risultano integre. Tale difficoltà può essere transitoria, poi rapidamente recuperabile; oppure può essere spia di un successivo disturbo specifico di linguaggio.
Si può parlare di ritardo del linguaggio quando il bambino a 24 mesi ha un vocabolario inferiore alle 50 parole e a 30 mesi non combina 2 parole: una parte consistente di loro strutturerà un vero disturbo del linguaggio dopo i 3 anni, mentre gli altri si normalizzeranno.
Si osserva, inoltre, una difficoltà nel sistema dei suoni: i bambini non utilizzano i suoni corretti e il loro linguaggio risulta difficile da comprendere. L’età di tre anni costituisce una sorta di spartiacque tra i bambini cosiddetti “parlatori tardivi” e i bambini con un probabile "disturbo specifico di linguaggio".
Obiettivi:
Da anni è riconosciuto il legame tra autostima e benessere mentale, fisico ed emotivo. Famosi pedagogisti affermano che l'autostima abbia un ruolo chiave come elemento fondamentale dell'apprendimento e dovrebbe essere l’obiettivo prioritario dell'istruzione. Per capire appieno l'autostima, bisogna considerare il concetto di sé, secondo cui l'individuo agisce in relazione alla sua immagine interna.
Ogni individuo costruisce il proprio sé attraverso l’autoconsapevolezza sociale, cioè riflessioni su noi stessi che partono dall’esperienza fatta con gli altri;
Con un basso livello di autostima si può creare un divario enorme ed irraggiungibile per eguagliare il falso ed idealistico concetto di sé.
Lo psicologo Stanley Coopersmith, dopo svariate ricerche, concluse che l'autostima è un giudizio personale espresso negli atteggiamenti che il soggetto mantiene verso se stesso.
L'autostima non ci accompagna sin dal momento in cui nasciamo, ma si sviluppa e si evolve nel tempo; bisogna quindi accompagnare il bambino a raggiungere una sana autostima, capace di guidarlo nella crescita.
Obiettivi:
Elena - mamma di Matteo
Roberto - papà di Alice
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